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L’attribuzione del termine neuroni specchio deriva dalla capacità di queste cellule di attivarsi “riflettendo” le azioni degli altri. In poche parole osservando un movimento si crea un’immagine nel cervello e si sarà poi in grado di ripetere quell’immagine per sommi capi.

I neuroni specchio sono una categoria di neuroni motori, che consentono al nostro cervello di trasformare i movimenti osservati in movimenti agiti e di riconoscerne il significato.

Le neuroscienze ci hanno insegnato che i neuroni specchio si attivano in specifiche aree cerebrali quando compiamo una data azione e che gli stessi si attivano anche quando a compierla è un nostro simile.

Quel ricordo è ciò su cui si lavora per trasformarlo nel movimento desiderato attraverso l’allenamento.

La scoperta di questo tipo di apprendimento ha nel tempo dimostrato l’opportunità di “mantenersi allenati” anche quando si è infortunati o costretti ad una sospensione dell’attività sportiva, utilizzando per esempio una tecnica come quella della visualizzazione.

In tempo di lockdown ho iniziato coi ragazzi – ma anche con i bambini – ad utilizzarla gradualmente, portandoli inizialmente a costruire i cosiddetti ancoraggi. L’ancoraggio è il processo attraverso il quale creiamo un’associazione tra esperienze (meglio se positive) e lo stato d’animo.

Quando ci si sente sopraffatti dalle emozioni, attraverso questo processo possiamo rilassarci richiamando alla mente quello stato di benessere che abbiamo sperimentato attraverso l’esercizio (noi lo chiamiamo posto magico).

La visualizzazione può diventare uno strumento importante per aiutare bambini e ragazzi a creare connessioni efficaci e, se allenati, attraverso questa tecnica è possibile acquisire schemi e nozioni nuove.

Realizzare nella nostra mente l’immagine di noi stessi impegnati nel perseguire i nostri obiettivi, preparare una gara importante, allenarci su un tiro, giocare uno schema, ci aiuta a restare concentrati e a prepararci al meglio per affrontare la performance.

Lo abbiamo fatto nel corso del lavoro con gli U17 quest’anno dove abbiamo sperimentato visualizzazioni diverse.

Non è sempre facile entrare in rapporto con tutti gli atleti contemporaneamente, ma quando lo spogliatoio crea la giusta energia, le nostre performance sono di gran lunga più potenti. La squadra ha un atteggiamento totalmente diverso e il risultato del campo ci dà ragione.

divano

Mente e corpo sono elementi che viaggiano paralleli nella preparazione di un atleta, prima si inizia e prima avremo benefici.

È evidente che la continuità dell’allenamento, la fiducia in quello che si sta facendo, la relazione con il mental coach e la determinazione sono ingredienti fondamentali per raggiungere lo scopo desiderato.

Infine, ma non per ultimo, i neuroni specchio intervengono anche nella codifica delle emozioni.

Avete presente quando ci sentiamo profondamente coinvolti di fronte a un’emozione di qualcun altro?

Ecco, questo per dirvi che si vede come stiamo anche quando fingiamo il contrario, o quando pensiamo di non comunicare, perché è qualcosa che si accende dentro.

Le nostre emozioni, i nostri stati mentali, il nostro linguaggio non verbale, i nostri neuroni specchio agiscono tutti insieme nella relazione che stiamo costruendo e influenzano il successo, o meno, del nostro lavoro.

Il lavoro dello staff che accompagna i ragazzi nella loro esperienza sportiva è quello di interfacciarsi con frequenza su ciò che si osserva, in modo da coordinare così le azioni per sostenere al meglio l’atleta.

Questo lavoro è tradotto in: lavoro di squadra, tutto ciò non è meraviglioso?

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